Agorà

CORTISSIMO di Luigi Alberton



Onde dorate, suoni siderei e silenzi, contorni dolci di memorie o desideri, morbide spirali di un tempo dilatato... Ci pervade una leggerezza dolce, senza gravità e senza confini, quasi un'ebbrezza. Il respiro si placa, si accorda all'onda, fluisce. Ci abbandoniamo alla bellezza, ci mettiamo in ascolto. Viviamo, nella danza delle forme e dei suoni, un senso profondo di unità e armonia.

Nel fertile silenzio dell'Agorà fluiscono parole come rivoli vitali: parole che sono azioni, parole capaci di incidere nella realtà e trasformarla, parole "fontane" a cui abbeverarci dell'esperienza passata, per esprimerci nel presente e costruire il futuro.


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I messaggi


Agorà è figura dello stato ideale del vivere armonico. È una rappresentazione visiva e sonora del sentimento di unità con il tutto. È l'esperienza emotiva di una dimensione – ideale ma possibile – di un equilibrio interiore, fatto di lievità e bellezza, che nasce proprio dal vivere in unità con noi stessi, nel quotidiano. Agorà è anche un invito al silenzio e all'ascolto, come condizione per vibrare in consonanza con il tutto, primo passo per il cambiamento. È un'agorà dell'essere.

Agorà è dunque un messaggio per l'individuo, ma questo messaggio non può che riverberarsi nel suo vivere sociale: Agorà è una città che si espande armonicamente nello spazio e nel tempo con un movimento a spirale. Ciascuna delle case ha una propria individualità, una propria solidità, un equilibrio. Ma è nella relazione con le altre individualità che si disegna il mondo, è nella relazione che si crea un'energia nuova, una forza propulsiva, una visione comune. Per il bene comune. L'agorà è il luogo ideale dell'incontro tra l'individuo e il suo corpo sociale, nel tempo presente, nel rispetto dell'ambiente naturale che lo accoglie.



Segrete acque, / antiche parole distillano memorie, / miniature di gemme appena colte. / Le lingue rimbalzano su perle di canto, intrecciano storie. / Dio sa. / La parola trasforma la realtà. / Le fontane di questa città sgorgano libere, / fluiscono nei solchi della terra e irrorano ogni creatura. /
Tutto ridona ciò che riceve.

L'AUTORE: NOTA BIOGRAFICA
Luigi Alberton >


RINGRAZIAMENTI E CREDITS

Un grazie di cuore: a Vania Sartori per le sculture in creta; a Monica Alberton per il paesaggio di farina e sale; a Renzo Leardini per la pedana girevole; a Bruno Tarraran per le riprese e la fotografia; a Paolo Bernardini per l'aiuto alle riprese e al missaggio audio. Le foto del backstage sono di Monica Alberton, Bruno Tarraran, Paolo Bernardini. I testi di questa pagina sono stati raccolti da Maria Cristina Leardini. Agorà © 2011 / progetto artistico: Luigi Alberton


IL RACCONTO DI LUIGI ALBERTON

Agorà è una prova tangibile che l'arte è una forza propulsiva capace di generare nuova arte, capace di portare il cambiamento. E il modo in cui questo progetto è nato ed è stato realizzato, è la dimostrazione concreta che la visione ideale espressa da Agorà è in realtà possibile. Il progetto è nato dalla condivisione di valori e dal piacere di fare insieme, ciascuno mettendo in gioco se stesso, in relazione con gli altri. Noi stessi 'Agorà'.

Qualche tempo fa ho 'incontrato' le piazze di Vania Sartori, amica e ceramista di Nove (VI). 'Piazze da viaggio' come le chiama lei: necessarie per portare sempre con sé quella dimensione familiare, intima e solidale che la piazza ha sempre rappresentato nei nostri paesi rurali. Nei profili quasi veneziani di quelle casette, nel concetto greco di agorà, ho avuto la visione di un vivere sociale fondato sulla Bellezza e sull'equilibrio evolutivo. Una visione dall'alto, in cui questa 'agorà' prendeva la forma ideale di una spirale in movimento, incastonata in un paesaggio simbolico, quasi un giardino zen, un paesaggio che espandesse il movimento evolutivo della spirale.

Monica, mia sorella e insostituibile compagna di tanti progetti artistici, ha creato per me il paesaggio di questa agorà ideale, sperimentando con la sabbia, la farina, le spezie. Ha creato un paesaggio di farina e sale (elementi fondamentali della vita), l'ha ricamato di solchi ondulati, fiumi simbolici nei quali scorre l'acqua della parola creatrice.

Le riprese le abbiamo studiate con gli amici Bruno e Paolo, affinché riprendessero il movimento a spirale della città. Abbiamo coinvolto Renzo, uno dei nostri papà, per realizzare una pedana girevole su cui costruire la nostra città. Con le riprese dall'alto e i toni dell'oro, il colore della perfezione e della preziosità, abbiamo ottenuto quella dimensione cosmica che caratterizza Agorà.

COMMENTI E FOTO BACKSTAGE

Francesco di Barletta | 20/07/12
Splendida idea quella del sistema urbano a spirale! Non mi riesce di capire se pensate ad una organizzazione monocentrica o a più centri che si intersecano fra loro per facilitare le relazioni fra gli spazi urbani, ovvero i nostri spostamenti.



Daniela | 5/12/11
Momento... momenti... di ascolto e ri-ascolto si trasformano in movimenti sinuosi e conducono nel mondo antico, fantastico delle raffinate Sensibilità, lasciano interiormente una scia armoniosa.

Sara | 4/12/11
Avvolgente e porta su ... dove c'è pace.



Nair | 4/12/11
Originale, raffinato, suggestivo. Mi rimanda ad un mondo arcaico. Bello anche il titolo e il testo.

Luca | 3/12/11
Quanta anima in questo corto...



Giuseppe | 2/12/11
È sempre molto piacevole ritrovare tanta sensibilità ed armonia nel suono, nella forma, nelle parole e nella musica... grazie.

Francesco | 2/12/11
Dire complimenti è poca cosa, sei veramente bravo.



Lidianna | 28/11/11
Nella semplicità della creta, nell'essenzialità del sale, nel movimento della spirale, nella poesia dell'insieme ritrovo con gioia pacata e commossa i fondamenti del mio vissuto-passato-presente. Complimenti a tutti!!

Toni | 27/11/11
Molto suggestivo il tuo corto Agorà.



Margherita | 27/11/11
Complimenti a tutti! Farina sale terra e poesia: può essere una filosofia del vivere...

Emanuela | 26/11/11
che meraviglia Luigi, che meraviglia...



Monica | 25/11/11
Mi commuove ogni volta vedere e SENTIRE il video... hai proprio l'animo limpido... solo chi lo vive lo può scrivere.